La COP26 in poche parole

Questo novembre si è tenuta la conferenza COP26 che, dopo quasi due settimane di discussioni, ha portato all’adozione del Glasgow Climate Pact da parte di quasi 200 nazioni. Quest’anno la conferenza ha ricevuto delle recensioni contrastanti: alcuni la definiscono un successo, mentre altri la ritengono un fallimento. Questo articolo illustrerà i punti più importanti della conferenza, in modo tale che possiate trarne le vostre conclusioni.


La conferenza ha sottolineato alcuni progressi significativi, quali:

• Il fatto che l’Europa abbia perso parzialmente la leadership in questi summit per cercare di aumentare la consapevolezza e obbligare ad uno sforzo più grande i paesi più grandi che inquinano

• Per la prima volta è stato menzionato il ruolo che i combustibili fossili hanno nella crisi climatica.

Il carbone, il gas e il petrolio sono stati esplicitamente individuati come i fattori che influenzano di più la crisi climatica. Questa è una consapevolezza che neppure lo storico Accordo di Parigi era stato in grado di raggiungere.

Il Glasgow Climate Pact prevede che le sovvenzioni sul carbone e i combustibili fossili inefficienti vengano eliminati gradualmente.
Tuttavia, all’ultimo momento l’India ha apportato una modifica: il carbone sarà diminuito gradualmente, ma non verrà eliminato. 

Il regolamento di Parigi finalmente si è quasi concluso.

• L’aumento degli obiettivi per la costruzione di impianti di energia rinnovabili (principalmente eolici e solari).

D’altra parte, vi sono alcuni fattori da migliorare


• Le nazioni ricche hanno concordato più di 10 anni fa di trasferire 100 miliardi di dollari all’anno alle nazioni in via di sviluppo, per aiutarle a passare dall’utilizzo del carbone ad  un’economia a basse emissioni e ad adattarsi alla crisi climatica. Tutto questo non è accaduto e non è giustificabile.

• C’erano molte speranze riguardo la creazione di un fondo specifico volto a pagare il danno e la distruzione causati dalla crisi climatica nelle nazioni più colpite. Questa misura non è stata possibile dopo il blocco di questa proposta da parte delle nazioni più ricche, le quali includono: gli Stati Uniti, l’Australia e l’Unione Europea.• Il fatto che, come sopra menzionato, la progressiva riduzione nonché l’eliminazione del carbone è stata modificata senza essere eliminata, ha deluso molte persone.

In conclusione, nonostante le proposte già adottate, dopo 26 conferenze globali sul clima non c’è stato un singolo passo avanti volto a frenare l’avanzamento del cambiamento climatico.
È necessario un maggiore impegno, deve avvenire più velocemente, da parte di tutte le nazioni perché, com’è stato anche detto in questa conferenza, siamo sempre più vicini alla “nostra ultima occasione per affrontare la catastrofe climatica”. 

Traduttori: Mara Onzo

Scrittori: Pietra Tondato & Irene Huerta