ALIMENTAZIONE VEGETARIANA – PREVENZIONE O PIACERE

Nel XXI secolo una delle tematiche più trattate riguarda la dieta vegetariana e vegana. Eppure, la disinformazione persiste ancora nei circoli di discussione dove l’argomento viene sollevato. Ma qual è l’obiettivo del passaggio a una dieta a base vegetale? È per evitare il dolore e la prigionia inflitta agli animali che poi vengono macellati? Oppure vi è un problema più grande dietro?

L’alimentazione vegetariana e vegana si presenta come una soluzione logica e plausibile per un futuro sostenibile, libero dal feroce impatto climatico causato dalle emissioni di anidride carbonica.

La verità è che molti scelgono di essere vegetariani per smettere di mangiare la carne in quanto percepiscono la sofferenza che viene causata agli animali nelle industrie. Ma il veganismo riguarda l’adozione di uno stile di vita più sano, evitando l’uso di qualsiasi prodotto o sottoprodotto di origine animale.   

Un sondaggio condotto nel 2012, MSc Leanne Cooper ha lavorato con diverse persone che seguivano una dieta vegana e ha fatto loro delle domande circa le motivazioni che li hanno spinti a adottare questo stile di vita. Il risultato del sondaggio ha rivelato che su 12 intervistati, 11 hanno indicato le questioni etiche quale motivazione principale. 

Quando è stato chiesto loro di motivare la risposta, due dei partecipanti hanno spiegato la loro scelta come segue:

Environmental, since the carbon emissions involved could eventually cause vast suffering through climate change” (Jack). 

“Ambientale, dal momento che le emissioni di carbonio potrebbero causare grandi sofferenze attraverso il cambiamento climatico.” (Jack) “Per me è una scelta logica per rendere sostenibile l’esistenza umana. […] Penso di essere cresciuto in un’epoca in cui l’ozono era un grosso problema. […] Sento che il mio essere vegano faccia parte di un movimento che abbia come scopo un pianeta più sostenibile.” (William)

Il veganismo è direttamente correlato alla sostenibilità, quando si prendono in considerazione problemi come il cambiamento climatico, la mancanza di acqua pulita e l’insicurezza alimentare. Milioni di ettari sono utilizzati per la produzione di prodotti di origine animale, sia per il pascolo che per l’utilizzo dei cereali che serviranno per alimentare gli animali ad uso intensivo. 

La soia, ad esempio, ha oltre 127,8 milioni di ettari piantati nel mondo, una produzione approssimativamente di 362.950 milioni di tonnellate, di cui oltre il 77% destinate alla produzione di carne e latticini. Con queste informazioni alla mano, diventa possibile demistificare la frase: “i vegani finiranno la soia del mondo”. 

Il grafico sottostante mostra come venga prodotta la maggior parte di soia e quale sia stata la sua destinazione, tra il 2017 e il 2019:  

 In termini ecologici, l’industria intensiva di carne destinata all’esportazione ha generato un aumento delle piantagioni di soia, con una richiesta 13 volte maggiore rispetto al 1960. Pertanto, a causa di questi numeri così importanti e dello sfruttamento massivo degli animali, la deforestazione sta aumentando considerevolmente, causando di conseguenza il cambiamento climatico. 

Per meglio spiegare la rilevanza che il bestiame ha sullo scenario del cambiamento climatico, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura ha fatto la seguente dichiarazione nel 2006: 

“Il settore zootecnico genera più emissioni di gas a effetto serra [GHGE] misurate in CO2 equivalente – 18% - rispetto ai trasporti”; […] “le mandrie provocano un degrado territoriale su vasta scala; circa il 20% dei terreni dedicati al pascolo sono considerati degradati a causa di pascolo eccessivo, compattazione ed erosione” […]; [e] “15 su 24 servizi ecosostenibili importanti sono valutati in declino, con il bestiame identificato come responsabile di ciò”.” 

Il Brasile è una delle maggiori aree agricole e zootecniche. Negli ultimi due anni, a causa della pandemia legata al coronavirus e gli incendi boschivi in tutto il mondo, questo paese del Sud America è stato al centro dell’attenzione a causa degli incendi avvenuti in uno dei suoi biomi ricchi di biodiversità – il Panatanal.  

La perdita della diversità è stata “normalizzata” tra i media internazionali. La Foresta Amazzonica, conosciuta per la sua ricchezza di flora e fauna, è una tra quelle più colpite. A causa della deforestazione, sia illegale che legale, nel 2021 si è registrato un aumento del 21,97%. 

Il grafico sottostante mostra le cause della deforestazione nella più grande foresta brasiliana dal 2001 al 2013: 

To conclude, it should be noted that the animal extractivism industry play an important role in environmental impact,  thus, the problem grows when it comes to popular taste. It’s bigger than liking to eat meat, it’s wanting to live without worrying about the consequences of inconsequential consumption. 

Autrice: Maria Eduarda

Traduttore: Alessandra

Guide di riferimento: 

- Agência Brasil - https://agenciabrasil.ebc.com.br/geral/noticia/2021-11/desmatamento-na-amazonia-legal-tem-aumento-de-2197-em-2021

Cooper, LL 2018, ‘A New Veganism: How Climate Change Has Created More Vegans’, Granite: Aberdeen University Postgraduate Interdisciplinary Journal, vol. 2, no. 1, pp. 16-24. <https://www.abdn.ac.uk/pgrs/documents/Grantie%20Vol%202%20-%20Leanne%20Cooper.pdf> 

- EMBRAPA, Brazilian Agricultural Research Corporation - https://www.embrapa.br/soja/cultivos/soja1/dados-economicos

- Hannah Ritchie and Max Roser (2021) - "Forests and Deforestation". Published online at OurWorldInData.org. Retrieved from: 'https://ourworldindata.org/forests-and-deforestation' [Online Resource]