Dal Mit di Boston una macchina che può ricavare acqua dall’aria

Quando ci chiedono ma dove si ricava l’acqua? Subito  pensiamo ai fiumi, dopo forse ai mari e agli oceani. Ma se si potesse ricavare acqua dall’aria? Sembra fantascienza,  invece è realtà.

Gli studiosi del MIT, Massachusetts Institute of Thechnology, e dell’Università di California a Berkeley hanno trovato il modo di estrarre acqua potabile dall’aria, sfruttando un materiale particolare, il MOF (metal-organic framework), che è composto da elementi metallici, come magnesio e alluminio, legati a molecole organiche.
La tecnologia, già provata sul campo, potrebbe essere una soluzione rivoluzionaria in tante realtà del pianeta nelle quali l’acqua potabile scarseggia. Secondo il rapporto dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) sono addirittura 2 miliardi le persone che non hanno accesso all’acqua potabile e ogni giorno sono costrette a bere acqua contaminata, con pesanti conseguenze per la salute.

Come funziona?

Il sistema funziona facendo sì che le molecole d’acqua presenti nell’atmosfera si attacchino sul MOF. Qui la luce solare, riscaldandolo, spinge queste molecole d’acqua, ricavate dall’umidità dell’aria,  verso un condensatore dove il tutto si accorpa in acqua che gocciola in un collettore.

Il dispositivo come riportato sulla rivista Science ha già superato diversi test.  Infatti il prototipo, in condizioni di umidità pari al 20-30%, è stato in grado di raccogliere 2.8 litri di acqua con un chilogrammo di Mof in dodici ore. Altri test hanno dimostrato che lo strumento ha la stessa efficacia anche in un ambiente naturale.

Un Mof a famiglia?

I ricercatori sostengono che il dispositivo una volta migliorato riuscirebbe ad abbattere il costo del sistema complessivo, tanto che un giorno tutti al mondo potrebbero avere un proprio estrattore d’acqua atmosferica personale.