Nel mese di settembre, la copertina di Vogue Italia con la spiaggia “Rosignano Solvay”, conosciuta come “Le Maldive della Toscana”, ha attirato l’attenzione e ha generato polemiche. Questo perché, se le telecamere fossero state girate dall’altra parte, sarebbero apparse ben chiare le torri di un impianto chimico gestite dalla società Solvay.
Solvay è l’industria chimica belga che opera in tale regione dal 2010, producendo carbonato di sodio e bicarbonato. La struttura è l’unica in Europa in questo settore che scarica i suoi rifiuti tossici, come arsenico, ammoniaca, cadmio e mercurio diretto al mare, a livelli sufficientemente alti da essere dannosi per gli animali e l’uomo.
Nel 2017, i testi effettuati sull’acqua e sui pesci della zona hanno riscontrato una concentrazione anormale di mercurio ed esaclorobenzene nell’acqua e alti livelli di ammoniaca nei pesci. Le persone responsabili del monitoraggio dell’area continuano a insistere sul fatto che l’acqua è sicura e non offre rischio alla salute.
Studi condotti nel 2016 e nel 2019, dell’Agenzia Regionale responsabile per la protezione ambientale e l’Autorità Sanitarie locale hanno ottenutogli stessi risultati, che mostrano che i decessi per cancro ai polmoni, il morbo di Parkinson e altre malattie sono aumentati in quel territorio, e l’esposizione a materiali e gas tossiche possono essere i responsabili di questi eventi.
Questo deve finire!
Con tutti gli studi già fatti, dobbiamo esporre tutte le irregolarità di questo tipo di pratica, non solo da Solvay, ma anche dalle tante altre aziende di tutto il mondo che mantengono le stesse abitudini così dannose per la nostra salute e per l’ambiente. Ricordiamo che l’Italia è tra i paesi membri dell’UE che emette la quantità maggiore di CO2.
Questo problema è il risultato dell’irresponsabilità dei governi, a chi non importa delle conseguenze di consentire e trascurare lo smaltimento improprio di sostanze chimiche in natura.
Scrittori: Eduarda Ketlen
Traduttori: Nathalia Barutti