La cattura e lo stoccaggio di carbonio sostituiranno in futuro le energie rinnovabili?

Dal 1970 sono stati effettuati diversi studi sulla realizzazione di sistemi energetici completamente basati sulle fonti di energia rinnovabile. Dal 2009 questo interesse è ritornato, come si è tenuto in quell’anno l’Accordo di Copenaghen, e la comunità internazionale ha dichiarato che l’aumento della temperatura globale dovrebbe essere limitato ad un massimo di 2°C. Più tardi questo è stato affinato nel 2015 con l’Accordo di Parigi dove era stato deciso che doveva essere inferiore a 2°C, idealmente rimanendo entro 1.5°C.[1]

Questo impegno globale ha stimolato modellatori di energia di tutto il mondo a esplorare diversi percorsi di emissione di gas a effetto serra che soddisfano tali limiti di temperatura. E si scopre che rimanere entro quei 2 gradi richiede la riduzione delle emissioni di CO2 a zero netto nella seconda metà di questo secolo. Inoltre, se l’obiettivo è 1.5°C, questa riduzione dovrebbe essere raggiunto nella metà di questo secolo, così siamo in una corsa. In ogni caso, raggiungere zero emissioni non è sufficiente. In più, l’anidride carbonica deve essere rimossa dall’atmosfera, le cosiddette emissioni negative.

Per raggiungere zero emissioni esistono diverse opzioni. La maggior parte di esse si trovano nella parte della domanda, come i miglioramenti dell’efficienza energetica, considerati uno dei più importanti, in quanto rappresenta 1/3 o più dello sforzo totale della riduzione delle emissioni. Ma anche se può portarci lontano, non è sufficiente. D’altro canto, dal lato dell’offerta, ci sono tre opzioni principali che possono portare a zero o vicino a zero emissioni:

–          Energia nucleare

–          Fonti di energia nucleare

–          Combustibili fossili combinati con l’utilizzo e lo stoccaggio della cattura del carbonio (CCUS).

I CCUS si applicano ad una serie di tecnologie che possono giocare un ruolo vario e cruciale nell’incontro degli obiettivi energetici e climatici globali.[1] Il concetto basico su questa tecnologia è che il carbone presente in combustibili fossili o biomasse non è rilasciato nell’atmosfera come il CO2 ma catturato e conservato permanentemente fuori l’atmosfera. Esso è spesso catturato da grandi punti di sorgenti, come l’energia elettrica o impianti industriali, ma possono essere anche raccolte direttamente dall’atmosfera. Così, essenzialmente, è possibile usare allo stesso tempo combustibili fossili e limitare fortemente l’impatto climatico.

Se non utilizzato in loco, questa CO2 ottenuta viene compressa e inviata per essere utilizzata in un’ampia gamma di applicazioni o iniettata in formazioni geologiche profonde (contando i giacimenti di petrolio e gas drenati o le formazioni saline) che intrappolano la CO2 per l’immagazzinamento perpetuo. Questa nuova tecnica è stata testata con successo a livello internazionale e può essere vista come una tendenza dallo scorso anno, quando la capacità annuale di cattura della CO2 dagli impianti industriali ha raggiunto più di 40MtCO2 in più che mai, il che significa un’enorme crescita rispetto agli anni precedenti, come è mostrato nell’immagine qui sotto.

Pipeline globale di strutture commerciali CCUS operative e in fase di sviluppo, 2010-2021

Le tecnologie di utilizzo e stoccaggio della cattura del carbonio sono al momento abbastanza nuove, la verità è che non sono in grado di competere con l’enorme diminuzione dei costi nell’ultimo decennio associata alle fonti rinnovabili. Tuttavia, una volta che le tecnologie CCUS si sono affermate nella società, è possibile che acquisiscano importanza rispetto alle energie rinnovabili. Soprattutto perché potrebbe diventare più conveniente per i governi introdurre CCUS nelle fabbriche/industrie esistenti, piuttosto che chiudere e costruire un’intera struttura rinnovabile nuova e ampliata. Ciò potrebbe anche ridurre l’impatto sulla società poiché la chiusura delle centinaia di stabilimenti ad alta intensità di CO2 attualmente operativi comporterà un forte aumento dei tassi di disoccupazione, che può essere evitato installando queste industrie ad alta intensità di CO2 con le più recenti tecnologie CCUS.

In conclusione, la cattura, l’utilizzo e lo stoccaggio del carbonio sono una scelta per raggiungere i limiti di temperatura desiderati, pur continuando a utilizzare combustibili fossili, ma se entrambe le opzioni – CCUS e rinnovabili – vengono utilizzate in tandem, l’obiettivo dell’accordo di Parigi può essere meglio raggiunti e il cambiamento climatico può essere affrontato più rapidamente.


Autori: Irene Huerta Ramírez

Traduttori: Alessandra Monopoli e Nathalia Dammenhain Barutti